Tymus

Tymus vulgaris L.

La pianta del timo è un arbusto sempreverde originario del sud est Europa e del Mediterraneo,  di altezza variabile in relazione alla specie da pochi centimetri a più di una trentina, con un fusto che diventa legnoso dopo il secondo anno di vita.  Ad esempio il timo (Thymus vulgaris L.) presenta sette chemiotipi differenti (cioè con composizione “stabilmente” differente), sei dei quali localizzati prevalentemente nel sud della Francia e uno in Spagna. La raccolta, avviene generalmente da da fine giugno a metà agosto, quando la metà dei fiori si presentano aperti. In particolare si deve fare attenzione a rispettare le gemme basali che garantiscono il ricaccio e quindi le successive produzioni.  Quindi quando si parla di olio essenziale di timo non sarà sufficiente indicare il nome botanico della specie vegetale, ma si dovrà anche conoscere quale chemiotipo esso rappresenti e quindi i marker che lo caratterizzano.
La distillazione, quel procedimento utilizzato per estrarre gli oli essenziali OE, venne introdotta per la prima volta in Oriente (Egitto, India e Persia) più di 2000 anni fa per poi essere migliorata dagli arabi nel 900 d.C. . I principali costituenti responsabili delle molteplici virtù del prezioso olio essenziale di timo sono per lo più fenoli, in particolare il timolo(23% -60%), terpinene (18% -50%), p-cimene (8% -44%), carvacrolo (2% -8%) e linalolo (3% -4%). L’attività antiossidante batteriostatica e battericida dell’olio essenziale di timo, veniva usata per lesioni ed escoriazioni infette della cute, anche per ferite belliche, già a partire dalla seconda metà del 1800. Il timo è stato ed è utilizzato come  antisettico, antimicrobico, astringente, antielmintico, carminativo e tonico. Il  timo è  utile in casi di infezioni intestinali così come Candida albicans.  Uno dei suoi costituenti, il timolo, è attivo contro enterobatteri, può migliorare funzionamento del fegato e agire come stimolante dell’appetito. Usato da sempre nelle infezioni bronchiali e urinarie.

 

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