L’arte del tea

IL TEA PERMEA TUTTA LA CULTURA ARABA, CINESE E GIAPPONESE,. L’ESTETICA E LA CONSAPEVOLEZZA DEL GESTO SONO INSITI NEI RITUALI STESSI RACCHIUSI NELLA CERIMONIE DEL TEA NELLE VARIE CULTURE.

Il tea è stato consumato in Cina per oltre 2000 anni, prima di approdare in Giappone attorno all’anno 1000 e ci sono voluti ancora molti secoli prima che gli europei diventassero consumatori di questa bevanda che ha cambiato per sempre non solo le economie ma anche i rituali sociali e le loro abitudini.
Per prima cosa il rituale del tea, come tutti i rituali ha la funzione di consolidare l’identità sociale. Anticamente la partecipazione al rituale era considerata come l’ammissione a un certo gruppo ben definito, infatti nel rituale, la persona può ottenere una posizione formale in quel gruppo. Inoltre, il rituale porta le persone a condividere informazioni e valori particolari.
Ad esempio, se il bere è solo un normale comportamento umano, all’interno di un gruppo, attraverso particolari consuetudini e gesti codificati, cambia tutto ed un fatto diremmo normale, assume significati più complessi.
Di certo il contesto dell’antichità era ben diverso da quello odierno e possiamo ben immaginare cosa significasse per una persona di quel tempo poter disporre della materia prima ma sopra tutto del tempo per dedicarsi ad una procedura siffatta. Oggi, sono cambiate le prospettive ed i contesti ma è innegabile che all’interno di gesti calati nella vita quotidiana si celano ancora le gemme dei tempi antichi, lì cristallizzate a disposizione della volontà di ognuno poiché il rituale non sarà magari la vita di tutti i giorni, ma è nella vita di tutti i giorni.
Sempre più assistiamo alla riscoperta e valorizzazione di antiche usanze, in un certo senso il concetto di icona culturale sta nel significato che ha un gesto semplice ma che condensa un’idea nel valore dell’identità.
Nel bere una tazza di tè, le persone seguono istruzioni e rituali codificate, la preparazione, la teiera sigillata, il tipo di tazza, il sotto-piatto, servire il tè in un certo modo, il profumo dell’incenso e così via, se tali rituali vengono rimossi, viene perso il suo piacere innato che non è altro che il gusto del gusto, il piacere del e nel piacere. I diamanti sono più che pietre preziose e le rose non sono solo fiori. Se il nostro gesto si svolgerà in questo perimetro non consumeremo solo un bene ma saremo parte di un processo culturale che noi stessi stiamo contribuendo a mantenere vivo.
In tutto ciò, HOPISPHARMA applicando La LAVORAZIONE DI NUOVI PRODOTTI CON LA RICCHEZZA DEL PATRIMONIO TRADIZIONALE ed ARTIGIANALE va oltre la cultura del consumo e dei suoi atteggiamenti chiudendo in un certo senso il cerchio iconico di un bene che è diventato a tutti gli effetti un’icona culturale.