Nella Medicina Tradizionale Cinese, si ritiene che ogni condizione di sofferenza dell’organismo derivi da uno squilibrio. In tal modo comprendiamo intuitivamente che, l’origine filosofica dalla quale deriva questo concetto prevede un’armonia che è alla base di ogni manifestazione dell’universo. Il nostro corpo non è estraneo, secondo i dettami di questa visione, ai condizionamenti positivi o negativi.
In questo contesto si incardinano lo YIN e lo YANG, i quali non sono altro che concetti volti a spiegare l’armonia ed il susseguirsi di differenti fasi, sempre in equilibrio e complementari fra di loro.
Se pensiamo al freddo pensiamo allo YIN, se pensiamo al caldo allo YANG, pensando alla luce non è difficile intuire che essa non esisterebbe senza il buio e potremmo continuare così all’infinito.
Così come il giorno (yang) si alterna alla notte (yin) in un flusso costante anche YIN e YANG si mantengono in un armonioso susseguirsi. Nel momento in cui viene a mancare questo equilibrio c’è una predominanza di uno dei due fattori e se il concetto lo trasliamo in medicina avremo la situazione nella quale si manifesta il deficit o la patologia.
Quello che però non finisce mai di destare stupore nella antica pratica della Medicina Tradizionale Cinese è il fatto che: non ci si ferma alla superficie del problema ma lo si ripercorre a ritroso, come un vero e proprio puzzle, investigando il tipo di disequilibrio per individuare quale dei due principi sia alterato così da mettere a fuoco il più nitidamente possibile il punto di origine della sofferenza.
E’ intuitivamente ed evidente che questo concetto di medicina, che riprende quello latino di medietas, è la più solida base di ogni scuola e disciplina medica a prescindere dal luogo e dall’epoca storica che consideriamo.